Sono nato a Helsinki nel 1951 e ho trascorso la mia infanzia nell' utopistica citta' giardino di Tapiola. Da li' andavo ogni giorno alla scuola tedesca a Malminkatu. Poi sono stato trasferito con mio fratello alla scuola finlandese che invece era sottocasa. Mio fratello aveva fatto preoccupare i genitori dicendo alla mamma: "Guarda Mutti, adesso Janne ha schraibato sul mio Rechnenheft!"

Nel 1986, da docente di fresca nomina, ho pensato che per gli studenti sarebbe stato piu' utile partecipare ad un seminario che stimola la curiosita', anziche' ascoltare passivamente delle lezioni. Le mie presentazioni si alternavano a quelle dei partecipanti. Presto mi sono reso conto che un paio di loro valevano oro, e abbiamo continuato le presentazioni nella tematica della cosiddetta teoria dei tipi recentemente sviluppata dal logico di Stoccolma Per Martin-Löf.

Ad un certo punto ne ho avuto abbastanza della ricerca nella filosofia e sviluppo della probabilita' e sulla base di un'idea venutami in mente mi sono ritrovato come per caso a studiare i fondamenti della geometria. Cio' mi ha portato ad individuare specifici problemi aperti nella teoria della dimostrazione di sistemi logico-matematici che non sapevo risolvere. Sara Negri (al timone nella foto) invece ne era capace; aveva seguito un corso in questo campo ad Amsterdam nel 1992, cinque anni prima. Presto e' diventato chiaro che la sua scoperta era generalmente ritenuta impossibile.

Se chi pone la domanda ha in tasca un telefonino o in mano un tablet, dico: Non avresti quello, ne' avremmo la societa' informatica se Kurt Gödel e compagni non avessero riflettuto molto profondamente sulle questioni dei fondamenti della logica e dell'aritmetica. Su queste riflessioni sono basate le teorie dei linguaggi formali e i concetti computazionali su cui a sua volta si basano i linguaggi di programmazione e i calcoli algoritmici.