Gli anni passati all’università dall’autunno del 1969 in poi hanno visto tante fasi diverse. In quel periodo, l’interesse per lo studio dello spagnolo e del portoghese in Finlandia è costantemente cresciuto. Lo spagnolo non è più considerato una lingua strana e bizzarra, come molti facevano ancora negli anni Settanta.
Nel corso degli anni, al professore ordinario di spagnolo dell’Università di Helsinki si sono aperte interessanti prospettive, in concomitanza con un susseguirsi di esperienze tra le più straordinarie in diversi angoli del mondo: lo studio delle condizioni linguistiche dei profughi dell’ex-Sahara spagnolo, ospite dei guerriglieri del Fronte Polisario nell’Algeria sud-occidentale; i ricevimenti all’Avana presso il presidente cubano Fidel Castro; le ricerche linguistiche presso gli indigeni dello stato del Sonora nel Messico nord-occidentale, i viaggi di studio con gli studenti nelle regioni settentrionali di Spagna e Portogallo; il viaggio in barca a vela lungo il Rio della Amazzoni in Brasile, le innumerevoli conferenze nei Paesi Baschi (fino a 30.000 ascoltatori complessivamente), spesso invitato da associazioni vicine a movimenti separatisti ora illegali, e tanto altro.
In quanto socio corrispondente dell’Accademia Reale di Spagna, vengo invitato alle riunioni dell’Accademia, sempre presiedute da un membro della famiglia reale. Dopo le riunioni c’è sempre occasione per conversare in modo informale con i reali. Così ho avuto la possibilità di incontrare la regina Sofia e di parlare con l’attuale re Filippo VI, allora principe ereditario. Quest’ultimo ricordava ancora i giocattoli in legno ricevuti come souvenir da Helsinki (nell’autunno del 1974 l’allora principe Juan Carlos tenne una conferenza all’Università di Helsinki).
Un ricordo particolare riguarda la competizione canora Eurovision del 2006, edizione vinta dal gruppo hard-rock finlandese Lordi. L’ambasciata finlandese di Madrid mi contattò subito dopo la vittoria ed ebbi l’onore di tradurre in spagnolo il brano Hard Rock Halleluja di Lordi.
I ricordi più vividi e piacevoli sono comunque quelli degli anni di studio e ricerca negli archivi e nelle biblioteche di Madrid e Lisbona. All’inizio degli anni Settanta in Spagna c’era ancora la dittatura di Franco, e negli ultimi anni di quel periodo gli scontri all’università tra studenti e forze dell’ordine erano continui. All’inizio degli anni Ottanta in Spagna vi fu anche un tentativo di colpo di stato militare.
Traduzione di Juuso Kortelainen, Helena Hakola-Louko, Elina Melander, Giulia Pernisi, Juho Visuri (con la supervisione di Luca Maurizi).